L’alcol usato per disinfettare, non è molto diverso, anche se meno puro, da quello utilizzato per i liquori, ma viene “alterato” per motivi fiscali: il prodotto alimentare è soggetto alle accise degli alcolici (10,35 €/litro), mentre quello usato per la disinfezione non è soggetto a questa tassa, quindi ha un prezzo basso.
Perché adesso è così difficile trovarlo?
L’alcol denaturato è un prodotto molto usato e di facile reperibilità sul mercato italiano, mentre è poco presente nel resto d’Europa.
Quello che sta succedendo in questo momento storico e che la richiesta dell’alcol da parte dei consumatori è aumentata in modo abnorme. L’alcol grezzo da tutta Europa viene trasformato in alcol denaturato.
In questi mesi però le frontiere sono state chiuse e questo ha reso più difficile l’approvvigionamento di materia prima. Le grandi distillerie che producono alcol grezzo in Italia sono pochissime, da quando sono scomparsi la bieticoltura e gli zuccherifici. Inoltre la buona parte di questo è destinato ai carburanti, quindi viene miscelato alle benzine verdi, come prevede il Protocollo di Kyoto e i distillatori in questo caso ricevono dall’UE un contributo di circa 20 € all’ettolitro.
I prezzi dell’alcol denaturato all’ingrosso sono certamente aumentati ma non in misura esponenziale e questo è dovuto agli aumenti imposti dai paesi di origine del prodotto grezzo.
Come in tutte le filiere agricole, il costo della materia prima incide solo in minima parte sul prezzo del prodotto finale; ciò che pesa maggiormente sono i passaggi produttivi, il confezionamento, il marketing.
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